domenica 14 febbraio 2010

Un mio racconto.. del 1992

DRAMMA IN UN ATTO


Questo breve-racconto-breve l’ho pubblicato, con il fantasiosissimo (!) pseudonimo di Flavia (il mio secondo nome..) Addolorato, nel 1992 sul numero 10 (pp. 43/44) della frizzante rivista genovese La Rosa Purpurea del Cairo. Satira e Letteratura. Il racconto era stato anche premiato a Lodi in occasione di un concorso di racconti di satira, con un lauto buono da spendere in libri (ricordo di essermi.ci comprata, tra altri, Goethe, Flaubert, Nietzsche..).


PICCOLO DRAMMA A LIETO FINE (?)

PERSONAGGI:
LEI
LUI
L’ALTRA
L’ALTRO


TRAMA ESSENZIALE

Lei era scappata da lui portandosi via i loro romanzi d’appendice.

Lui l’aveva denunciata per furto d’affetto.

Lei sorridendo era tornata e aveva ripresto a stirare per lui.

Lui la tradiva con l’altr, una vetero.figlia.dei.fiori dalle gonne lunghe e dai pensieri ancora liberi.

Lei gli rinfaccia di averla trascinata nel borghesismo più bieco e di averle fatto spegnere il fuoco degli ideali della gioventù e, soprattutto, di non farle più mettere gonne lunghe.

Lui è confuso. Si accorge di aver sbagliato romanzo d’appendice per la sua vita, come sua vita.

L’altra si annoia vedendolo sempre così pensieroso e lo lascia per un ideale socialista con maglione peruviano.

Lei lo deride vedendolo abbandonato dall’altra e sempre così depresso.

Lui vorrebbe scappare e ricominciare.

Lei trova un altro che apprezza le gonne lunghe e le regala libri di Simone de Beauvoir.

Lui se ne va dal suo impiego in ospedale e si iscrive alla Lega Lombarda perché l’altro è meridionale.

Lei ricomincia a scrivere poesie e ad essere attiva politicamente nelle file dei e delle pacifisti/e.

Lui prende a randellate l’altro durante una spedizione punitiva al tram dei meridionali.

L’altro perde un occhio.

Lei è disperata

Lui è in prigione, ma ci rimane solo due ore perché è un ‘medico di vasta fama’ e non è violento.

L’altra riappare cercando da lui una raccomandazione per trovare un posto in ospedale per il figlio che ha 20 anni e... ‘Ti ricordi di noi due…?’

Lui la prende a randellate durante un pacifico scambio di idee.

Lei trova l’altra svenuta sul marciapiede e la soccorre.

Lui è scappato.

L’altra perde un occhio.

Lui è in prigione ma ci rimane solo tre ore perché è un medico famoso e non è violento, ma dovrebbe fare più attenzione quando stappa le bottiglie di champagne per festeggiare le vecchie amiche (non si sa mai, potrebbero perdere un occhio!).

Lei, l’unica che può avere ancora una visione globale della situazione (avere due occhi a volte può essere utile), cerca di indurlo alla ragione.

Lui si ammansisce.

Lei torna a stare con lui.

Lei lo coccola.

Lui ogni tanto esce per pestare.

Lui la coccola.

Passano gli anni.

Lui è sempre un po’, come si può dire… quasi violento.

Lei stira, l’unico occhio che le rimane serve proprio a questo.

FINE

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